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mercoledì 20 ottobre 2021

Fratture di situazioni stagnanti

 


Annalisa Lanci


Libelli satirici sui capelli di Maria Antonietta


Tempo

"Nelle situazioni stagnanti, quando "tutto sembra perduto", improvvisamente, si creano fratture, che lentamente causano cambiamenti, i quali portano le menti fuori dalla stagnazione. È interessante soprattutto da un punto di vista psicologico, pensare e riflettere sugli sconvolgimenti, subiti da coloro che subiscono queste "fratture". Questi lenti cambiamenti, si studiano sempre da punti di vista storici e sociali, raramente ci si sofferma sugli effetti che la psiche e lo spirito subiscono in questi casi. Ci si dimentica dell'anima. Comunemente, non ci è pone interrogativi sul pensiero, di chi si trova da molto tempo in una posizione di potere, che però diventa stagnante; sui motivi che hanno portato un mese mento storico, un contesto, ad impantanarsi... come è possibile non rendersi conto, delle conseguenze di piccole rotture, che scalfiscono certezze radicate nel tempo..."





mercoledì 24 giugno 2020

Come un giardino barocco



"La bellezza ed i dettagli precisi di un giardino barocco, fanno pensare, fanno pensare alla superiorità delle menti degli architetti che li hanno reso concreti, e di chi li ha pensati e voluti. Osservando queste opere nei dettagli, perdendosi nelle loro linee curve, si fa proprio il "senso di grandezza e ricercatezza" che trasmettono. Un senso di grandezza e ricercatezza che è bello fare proprio, così come un' impronta, lasciarlo indelebile su ogni azione e cosa che facciamo rendendole "nostre", nostre caratteristiche che ci elevano al di sopra delle menti medie".

mercoledì 29 aprile 2020

Cambiamento e nuove generazioni


Annalisa Lanci






"Sentire e vivere il cambiamento, dentro e nell'ambiente intorno, è inizialmente, una situazione destabilizzante, che richiede un cambiamento mentale, spirituale; un modo di porsi totalmente nuovo nei confronti della vita. Queste situazioni possono capitare a tutti, ad ogni individuo a prescindere dall'età.
Adeguarsi ai cambiamenti è un "lavoro interiore", al quale andrebbero preparati tutti, a partire dalla più tenera età. "Adeguarsi al cambiamento" dovrebbe essere una delle parole d'ordine, caratterizzanti i tempi futuri, uno dei concetti base dell'educazione di ogni individuo.
Tenendo conto del tempo che si sta vivendo, le prossime generazioni dovrebbero essere preparate ed educate, a: "creare" continui cambiamenti e ad "adeguarsi" a quelli che si vivono."



martedì 21 aprile 2020

19/04/2020


"Riflettere e meditare sulla storia dell'umanità, mette in luce, come il fatto di non essere mai riusciti a rendere duraturi situazioni e periodi di equilibrio; possa contemporaneamente: scoraggiare e motivare.
Scoraggiare: chiunque abbia in mente di creare cambiamenti positivi, può essere certo in modo matematico, di essere ostacolato da individui, che fanno della manipolazione altrui per interessi personali (esclusivamente per interessi personali), il loro unico scopo e stile di vita.
Motivare: l'amore per le sfide, il coraggio di mettersi in gioco, l'apertura mentale necessaria per capire la situazione attuale, vista a livello d'insieme, può appunto, motivare alla creazione di un cambiamento positivo; con la consapevolezza dell'esistenza di manipolatori e con un bagaglio di conoscenze necessarie, ad individuarli, evitarli e a bloccare la loro azione."
 "Cambiamenti positivi ed innovativi, possono creare e prolungare situazioni e periodi di equilibrio, che si sono susseguiti e che continueranno a susseguirsi nel corso della storia, della vita, a livello individuale e globale. Questa riflessione porta ad un'altra riflessione: queste situazioni di equilibrio non sono mai durature, la fine di questi periodi, è sempre causata dall'azione di manipolatori, in grado di influenzare negativamente grandi masse e di conseguenza, causare lunghi periodi di negatività e di squilibrio. Un nuovo cambiamento storico e culturale, potrebbe essere apportato da persone, determinate: a creare nuovi periodi di equilibrio che furono nel tempo, con la consapevolezza della presenza dei manipolatori, di come individuarli, evitarli e fermare la loro azione."

venerdì 13 marzo 2020

Il diavolo. La concezione cattolica del diavolo

Il diavolo

La concezione cattolica del diavolo


Esorcismo battesimale 


Per cogliere gli aspetti più significativi della dottrina cattolica sul diavolo possiamo rifarci al testo più recente che la Chiesa ha messo a disposizione dei fedeli e cioè il Nuovo catechismo della Chiesa cattolica. 

Il <<Nuovo catechismo>>

Al paragrafo 391 si legge: <<Dietro la scelta disobbediente dei nostri progenitori c'è una voce seduttrice che si oppone a Dio la quale per invidia li fa cadere nella morte. La Scrittura e la Tradizione della Chiesa vedono in questo essere un angelo caduto, chiamato Satana o diavolo>>. Più avanti al paragrafo 395 il Catechismo afferma: <<La potenza di Satana però non è infinita. Egli non è che una creatura...>>. E ancora: <<La permissione divina dell'attività diabolica è un grande mistero, ma "sappiamo che ogni cosa concorre al bene di coloro che amano Dio>>. 

L'esorcismo battesimale

Altrettanto significativo il passo della orazione di esorcismo che si accompagna all'unzione prebattesimale e che viene recitata dal sacerdote dopo l'invocazione dei santi durante la somministrazione del battesimo: <<Dio onnipotente ed eterno, tu hai mandato nel mondo tuo Figlio per distruggere il potere di Satana, spirito del male, e trasferire l'uomo dalle tenebre nel tuo regno di luce infinita...>>. In entrambi questi documenti emerge con nettezza la convinzione del magistero cattolico dell'esistenza di Satana e della sua potenza sul creato e sull'uomo. Ma anche altrove troviamo alcune significative prese di posizione che confermano a chiare lettere questo insegnamento. 

Il diavolo. Introduzione

Il diavolo

Introduzione



Parlare del diavolo, oggi, non è una cosa del tutto familiare, eppure nella nostra società, caratterizzata da una tecnologia molto avanzata e da un'organizzazione sociale che fa perno sull'informazione (su tutto dominano il computer e la telematica), c'è ancora spazio per un immaginario collettivo che rompe con la quotidianità dandosi orizzonti che superano la prosaicità dell'esistenza di qui lo spazio alla fantascienza come religione della modernità. Di qui ancora il recupero di immagini sopite nell'inconscio sociale, pronte a irrompere nella cronaca del quotidiano. 
Non è un caso quindi che si registri il ritorno di pratiche occulte come certi rituali satanici, le messe nere, la nascita di società che adombrano l'interesse per il mondo sotterraneo degli spiriti demoniaci. E insieme a questo il verificarsi di quelli che una volta erano chiamati fenomeni di possessione diabolica o più strettamente di satanismo. 
E' perlomeno strano che si parli di manifestazioni diaboliche senza riferirsi al possibile artefice di questi fenomeni, quasi che anche il diavolo abbia subito quel processo di secolarizzazione che caratterizza il discorso in generale. Processo di secolarizzazione che ha tagliato le radici di ogni manifestazione religiosa in modo tale che di religione e di fenomeni religiosi ancora si parla, ma senza riferimento alle fonti, in particolare la Chiesa cattolica e il magistero del papa. Oggi siamo di fronte a una religiosità e al manifestarsi di fenomeni religiosi che godono di tale autonomia e sono l'espressione di risorse interiori senza legami con quelle autorità spirituali che in passato dettavano l'itinerario religioso delle grandi masse. 
L'uomo contemporaneo, quando si rifà a riti che si richiamano al satanico o al demoniaco, non sempre o perlomeno con non altrettanta evidenza si richiama al diavolo. Accetta al massimo di rifarsi a delle sue manifestazioni non del tutto evidenti nelle oro origini. Semmai si richiama a un non meglio specificato mondo sotterraneo che non ha quella dignità di <<mondo degli inferi>> che in passato serviva a giustificare tutto quanto non aveva una spiegazione plausibile o diciamo così scientifica. 
Parlare oggi del diavolo vuol dire quindi riandare alla scoperta di un protagonista non solo di quei fenomeni che sconfinano con il paranormale ma soprattutto del principe dei demoni che la tradizione cattolica ha consacrato nella figura di Satana, l'angelo che si oppone permanentemente a Dio e corrompe l'azione degli uomini. 

martedì 28 gennaio 2020

Noi e il Tutto: il Creato


Annalisa Lanci


"La neve. La luce della neve. Il senso di candore, di pulizia, di freschezza e di luminosità trasmesso dalla neve; cambia il nostro Piccolo Universo. È come se il manto che ricopre la Terra, ci ricoprisse il cuore, come se lo scaldasse e lo calmasse; ci fa pensare a come la Natura sappia punirci e premiarci, al momento opportuno, come una Madre. La Natura ci punisce e ci premia, quasi in base alle nostre azioni, a quello che vogliamo intimamente, a quello che desideriamo. Questo è perché, mi ripeto, siamo fatti di stelle, siamo fatti di Creato, che ci conosce e pesa le nostre azioni e desideri. "

Annalisa Lanci 


domenica 26 gennaio 2020

26/01/2020


Annalisa Lanci 


Quando il suono degli strumenti musicali a sprigiona da essi ed intorno ad essi, nell' aria e nell' ambiente intorno. È come essere catapultati in un'altra dimensione, cambia tutto: ci si dimentica dei problemi, si pensa solo a quello che la musica trasmette, all'atmosfera che crea.
L'imparare a suonare almeno uno strumento musicale, dovrebbe diventare una moda, uno status symbol che fa bene alla mente e al cuore. Farebbe la differenza.. uno status symbol "istruttivo".

I colori dell'alleanza divina. Annalisa Lanci

  I colori dell'alleanza divina  I colori dell'alleanza divina.  ..Quando la divinità decise di maifestarsi in forme e  colori diver...